L’organismo con l’aumento delle temperature subisce diverse variazioni, per questo è necessario modificare comportamenti e terapie farmacologiche.
Il corpo umano, con l’arrivo dell’estate, del caldo e delle temperature più alte, subisce diverse variazioni, che riguardano soprattutto la pressione sanguigna e possono influenzare il cuore e la sua attività.
Per questo, in caso di pazienti con patologie o persone che rilevino sintomi o cambiamenti, è necessario rivolgersi a uno specialista e modificare comportamenti e terapie farmacologiche.
Severamente vietato il fai da te: se, infatti, nell’organismo le variazioni con il caldo e con il freddo possono essere normali, non vanno comunque sottovalutate e devono essere vagliate attentamente.
Ne abbiamo parlato con il dott. Guido Maria Giuseppe Lembo, responsabile della Cardiologia di Villa Lucia Hospital a Conversano e specialista di cardiologia presso Anthea Hospital, a Bari.
Cuore e caldo, cosa cambia nell’organismo
La maggior parte delle variazioni nell’organismo con l’arrivo del caldo riguardano la pressione. I cambiamenti si verificano a causa della riduzione delle resistenze periferiche vascolari e del volume ematico, per via della maggior sudorazione e della vasodilatazione dovuta alle temperature alte. Tutto questo comporta una
diminuzione della pressione arteriosa, che richiede un conseguente ridimensionamento della terapia per l’ipertensione.
In estate, sempre per via dell’aumento della sudorazione, avviene un’importante
riduzione di sali minerali, in particolar modo di magnesio e di potassio.
I sintomi
Il paziente con sintomi che possono essere legati a
valori pressori bassi e alla disidratazione che influisce sull’equilibrio elettrolitico in estate lamenta:
- Stanchezza;
- Affaticamento;
- Debolezza;
- Sonnolenza.
Il calo di sali minerali (in particolare di potassio) e della pressione possono portare anche alla comparsa di tachicardia (cardiopalmo).
Cosa fare
? opportuno che,
a inizio e a fine estate, si rechi dallo specialista per un controllo e per eventuali cambiamenti di terapia il paziente cardiologico, chi presenta edemi declivi (accumuli di liquidi agli arti inferiori), chi lamenta tachicardia, chi soffre di problemi di pressione.
Le variazioni sono all’ordine del giorno per caldo, ma è opportuno un approfondimento. Per esempio, nel paziente con cardiopatia ischemica, che avverte ipotensione con il caldo o aritmie, è necessario un attento esame dell’equilibrio idroelettrolitico e idrosalino.
I consigli da seguire sotto il controllo del medico
- Nel paziente iperteso generalmente è opportuna e necessaria una riduzione della terapia ipertensiva e del dosaggio dei diuretici.
- Importanti le indicazioni alimentari: bere più acqua, mangiare più spesso, puntare su frutta e verdura fresche di stagione per ridurre il rischio di disidratazione.
- Evitare di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata.
- Utilizzare integratori per reintegrare le riserve di sali minerali.
- In caso di gonfiore agli arti inferiori per colpa della vasodilatazione periferica e che possono essere causati anche da farmaci per la pressione alta, a volte per migliorare la situazione si possono utilizzare dei drenanti.
Alla fine dell’estate, con il cambio di temperatura di ottobre, sempre dietro consiglio dello specialista, solitamente le modifiche possono rientrare. Infatti, a causa della pressione ritornata troppo alta, il paziente potrebbe iniziare a presentare sintomi come il mal di testa.