Dopo l’impianto di una protesi al ginocchio
i tempi di recupero dipendono da numerosi elementi, non soltanto direttamente inerenti all’intervento materiale: oltre quindi alla tipologia di protesi di ginocchio, sono da tenere in considerazione
l’età e lo stato di salute del paziente, così come
eventuali operazioni chirurgiche precedentemente eseguite.
Se un tempo la modalità di recupero più diffusa era l’allettamento, oggi i medici seguono la via totalmente opposta: se possibile,
il paziente deve tornare a muoversi immediatamente, naturalmente con il sostegno di appositi strumenti come deambulatore o stampelle. Tali strumenti saranno poi utilizzati in autonomia dal paziente durante la riabilitazione dopo la protesi di ginocchio, in genere per un periodo medio di 3-6 settimane, necessario alla guarigione della ferita, dei muscoli e dei legamenti nell’area interessata.
Una domanda sorge spesso nella persona che si deve sottoporre a questo intervento: quando si tratta di protesi al ginocchio,
qual è la sua durata nel tempo? Si stima che più del 90-95% dei pazienti possa conservare la propria protesi parziale del ginocchio
per oltre 10 anni, arrivando con protesi di ginocchio totale perfino ai 20. In seguito,
è possibile sostituirla attraverso il medesimo procedimento.
Con una protesi al ginocchio, la riabilitazione può iniziare già durante il ricovero dal giorno seguente l’intervento, con un
percorso di esercizi da eseguire con la guida del fisioterapista. Lo stesso fisioterapista saprà consigliare gli esercizi giusti da eseguire anche dopo il ritorno a casa. Con una protesi monocompartimentale di ginocchio, il recupero è in genere più rapido.
In ogni caso, dopo l’applicazione di una protesi di ginocchio, la riabilitazione richiede tempi specifici anche in relazione alla cura e alla tempestività con cui il paziente prende confidenza nei movimenti. Ad esempio,
per tornare alla guida è consigliabile attendere fra le 4 e le 6 settimane dopo l’intervento, o quantomeno aspettare di poter flettere liberamente il ginocchio. E per entrare o uscire dal veicolo, è bene muoversi a piè pari.
Per quanto riguarda i
lavori domestici, quelli più leggeri, è possibile già dopo poco tempo svolgere quelli meno impegnativi, ma è necessario aspettare 2 o 3 mesi prima di sollecitare il ginocchio con sforzi particolari.
Lo stesso
ritorno alla professione è influenzato prima di tutto dal tipo di lavoro: nel caso si trattasse di un’attività sedentaria, è possibile riprenderla in un tempo minore. L’attenzione al movimento non si deve limitare all’utilizzo dell’auto. Quando si scende dal letto, è meglio farlo a piè pari e dal lato della gamba operata.
Anche
l’uso delle scale è un momento potenzialmente delicato, soprattutto quando ancora ci si aiuta con le stampelle: è bene scenderle mettendo avanti la gamba operata, ma salirle avanzando invece l’altro arto.
Fra i
gesti da evitare per non causare danni involontari alla protesi, vi sono:
- Rotazione del ginocchio;
- Compressione della ferita;
- Accavallamento delle gambe;
- Inginocchiamento;
- Utilizzo di sedie eccessivamente basse.
? infine fondamentale sottoporsi ai
controlli periodici, fin dal primo, che in genere viene fissato dopo 6-12 settimane circa. Dopo un anno da questo primo controllo post-operatorio, in assenza di particolari complicazioni, si fissa il secondo. In seguito, gli altri controlli saranno distanti 5 anni l’uno dall’altro.